Il 22 febbraio 2014 dalle ore 10 alle ore 18 si terrà l’International Open Data Day presso il padiglione dei Cineporti di Puglia – c/o Fiera del Levante. Come per il 2013 Bari ospiterà l’edizione locale di questa giornata in cui, a livello internazionale, le comunità di persone che si occupano di Open Data si radunano a livello locale per presentare i propri progetti, parlare delle iniziative già svolte, programmare quelle future. Obiettivo non secondario è quello di proporre la cultura dei dati aperti ad un nuovo pubblico.
Tuxfeed.it è stato per anni un punto di riferimento per tutti gli appassionati del sistema operativo Open Source più famoso del mondo: Linux.
Per anni Tuxfeed.it, progetto completamente gratuito, basato sugli sforzi di (pochi) utenti volontari, ha aggregato diverse centinaia di fonti, sempre aggiornate, per rendere aggiornati a più di 5.000 di visitatori ogni giorno.
Google ha annunciato il progetto “Wave in a Box”, una versione stand-alone e completamente funzionale di Google Wave, recentemente terminato dall’azienda. Al momento più di 200.000 linea di codice sono già state pubblicate per la documentazione del protocollo.
Matt Mullenweg, il creatore di WordPress, dopo essersi consigliato con numerosi esperti legali si è scagliato contro i temi per WordPress a licenza chiusa.
Tutti i temi, infatti, dovrebbero essere rilasciati sotto GPL e quelli che ora utilizzano un’altra licenza sono fuorilegge. Matt si è scagliato in particolare contro Thesis, un’azienda che produce temi per WordPress e sembra che sia pronto ad una battaglia legale nel caso decidesse di non applicare la passare alla GPL.
Vodafone quattro mesi fa aveva annunciato la chiusura del suo navigatore per cellulari Wayfinder. Saggiamente ne ha rilasciato i sorgenti sotto licenza BSD.
Il progetto apparteneva ad un’azienda svedese acquisita due anni fa per 23 milioni di euro. Con l’arrivo della alternative di navigazione gratuite Wayfinder è stato definitivamente abbandonato. Fortunatamente l’azienda è stato abbastanza lungimirante da liberarne i sorgenti anziché lasciarli invecchiare in qualche disco.
Cloud.com, l’azienda precedentemente nota come VMops, ha deciso di rilasciare CloudStack sotto licenza open source e commerciale.
CloudStack è un software che consente di costruire facilmente cloud Infrastructure as a Service (IAAS). Grazie a questo software i data center potranno sviluppare rapidamente nuovi servizi basati sull’architettura cloud.
Synergy+ è un fork del vecchio progetto Synergy e consente di utilizzare un solo mouse e tastiera su più computer contemporaneamente senza necessità di hardware dedicato.
L’unica richiesta è una connessione di rete fra i computer che si intendono utilizzare ed un monitor per ogni pc perché Synergy non gestisce il video a differenza di uno switch KVM.
Un’azienda russa, Intevydis, che si occupa di sicurezza ha deciso di rilasciare una serie di exploit 0day fino a fine mese.
Con 0day si intente una vulnerabilità che non è ancora stata comunicata al produttore del software. Questo rende la vita più complicata degli utenti che si trovano senza protezione in balia di un possibile attacco.
Le competenze, la professionalità ed il network sviluppato in questi anni sono stati solo il punto di partenza per differenti progetti di successo in diverse aree professionali.
Web Design
Realizzazione e cura di portali web innovativi e ad elevato impatto. Consulenza e sviluppo di soluzioni web personalizzate per qualsiasi settore. Design, implementazione, aggiornamento, promozione ed esercizio di portali web.
Formazione
Realizzazione di interventi formativi efficaci gestibili in presenza ed in modalità e-learning in diversi campi dell’Information Technology e delle Soft Skills.
Consulenza
Consulenza personalizzata su soluzioni ICT per massimizzare efficacia ed efficienza all’interno di qualsiasi organizzazione.
About MeAbout Me
Research, e-learning, Web, ICT
Chi sono
Ho conseguito il PhD in Informatica e la Laurea Magistrale in Economia presso l’Università degli Studi di Bari. Attualmente sono impegnato in diversi progetti di ricerca internazionali e ricopro il ruolo di manager della produzione di Osel s.r.l. : azienda che si occupa di Innovazione della didattica e e-learning. Sono docente di Informatica a contratto a Bari (Uniba) e a Roma (LUMSA).
In questo articolo, vi guideremo all’installazione manuale della Google Camera sugli smartphone Xiaomi aggiornati ad Android 9 Pie.
Molto spesso, le applicazioni fotocamera non ci soddisfano appieno. La tendenza di oggi è quella di rendere paesaggi e soggetti particolarmente evidenti attraverso colori saturi e fotografie con contrasto accentuato. Sarà l’epoca dei social network e dell’esasperazione dell’immagine, ma una buona foto è quella che riesce a restituire colori naturali e quanto più possibile vicini a quello che l’occhio umano percepisce.
Una app fotocamera che restituisce colori fedeli, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, è sicuramente la Google Camera. Gli algoritmi sviluppati da Google sono senza dubbio tra i migliori nell’elaborazione delle immagini catturate dall’ottica di uno smartphone. Questa app è ovviamente installata esclusivamente su dispositivi marchiati Google (Nexus e Pixel) e non compare su tutti gli altri dispositivi Android.
Nel caso specifico, vi mostreremo i passaggi per abilitare le Camera2Api e installare la Google Camera su i dispositivi Xiaomi con a bordo Android 9 (Pie).
IMPORTANTE: la procedura descritta presenta operazioni complesse che, se eseguite in maniera scorretta, potrebbero danneggiare il vostro device. Si consiglia l’esecuzione solo da parte di utenti che abbiano maturato una buona esperienza in ambito modding. Lo staff di alessandropagano.net non si riterrà responsabile per eventuali danni ai dispositivi. Questa procedura prevede la formattazione del telefono e la conseguente perdita di tutti i dati: si consiglia di effettuare un backup.
Prerequisiti
Prima di iniziare la procedura che ci permetterà di installare la Google Camera, è necessario verificare la presenza di alcuni prerequisiti indispensabili:
Verificare di aver ricevuto l’aggiornamento ad Android 9 (Pie) – Impostazioni – Dispositivo – Tutte le specifiche – Versione di Android.
Dispositivo con Bootloader sbloccato. Per sbloccare il bootloader vi rimandiamo a questa guida.
Custom Recovery TWRP installata. Per installarla seguite le indicazioni presenti su questa pagina.
Copiare il file zip nella memoria del vostro smartphone;
Spegnete lo smartphone;
Premete assieme Tasto Power & Volume+ per avviare nella modalità recovery TWRP;
Selezionate “Install”, cercate il file Magisk nella memoria ed installatelo;
Volendo è possibile gestire i moduli installati in Magisk con Magisk Manager. Per abilitare le Camera2Api, nella nostra guida non utilizzeremo specifici pacchetti per Magisk Manager perché ad oggi non risultano funzionanti su Android 9. Ma vi indicheremo due percorsi alternativi.
Una volta installata la Google Camera sarà possibile tornare indietro nell’operazione di root, semplicemente disinstallando Magisk attraverso Magisk Manager.
Abilitazione delle Camera2Api
Le Camera2Api sono delle librerie che Google ha introdotto con l’aggiornamento ad Android 5 Lollipop. Queste hanno abilitato vari controlli avanzati per la fotocamera, come la possibilità di scattare in RAW, modificare parametri quali ISO, esposizione, messa a fuoco e così via. Le Camera2Api sono indispensabili per il funzionamento della Google Camera.
Per effettuare l’abilitazione è possibile procedere in due modi differenti:
Metodo 1 – utilizzando ADB shell:
Collegare il telefono al PC attraverso il cavo usb. (Abbiamo già installato ed abilitato i driver ADB nelle fasi seguite nei prerequisiti)
Aprire il prompt dei comandi ADB e lanciare il seguente comando:
adb shell su
Confermare l’attribuzione dei permessi di superutente sul device
Lanciare i seguenti comandi (ogni riga corrisponde ad un comando)
A questo punto le Camera2Api dovrebbero essere state abilitate. È possibile verificarlo, installando l’APP Camera2 Probe che dovrebbe restituire questa schermata (attenzione: la schermata potrebbe cambiare a seconda del dispositivo, l’importante è che alla voce “Hardware Support Level” non siano abilitate le voci “LIMITED o LEGACY”).
Installare la Google Camera
Al termine di queste operazioni siamo finalmente pronti a installare l’APK di Google Camera. Ne esistono diverse versioni, i porting sono davvero innumerevoli. Per districarsi nella scelta di una versione coerente con il proprio dispositivo, è possibile utilizzare i seguenti link da cui sarà possibile scaricare la versione più adatta:
Se il tuo dispositivo non è presente nella lista, puoi scaricare l’APK di uno smartphone che abbia lo stesso processore del tuo Xiaomi. Nel nostro caso, non c’era disponibilità per il nostro Mi Max 3 che monta uno Snapdragon 636 e abbiamo scaricato la versione per RedMi Note 5 che ha lo stesso processore.
Ovviamente al momento dell’installazione il sistema potrebbe chiedere l’autorizzazione a installare da origini sconosciute (o diciture simili). In questo caso, è necessario autorizzare l’installazione.
Ora potete sfruttare anche voi tutte le funzionalità della Google Camera.
Qui un esempio di foto scattate da Mi Max 3 con fotocamera di default o con la Google Camera.
Dopo l’acquisto dello Xiaomi Mi Max 2 ho provveduto ad effettuare le prime configurazioni ed ottimizzazioni per un uso più “occidentale” del terminale. In questa guida vedremo come abilitare le notifiche delle nostre applicazioni preferite in modo che possano ignorare le strette policy di controllo ed ottimizzazione batteria/memoria della Miui8.
Stamattina è arrivato finalmente il tanto atteso Xiaomi Mi max 2 (scheda tecnica qui) e, dopo la consueta febbre da unboxing, mi sono cimentato nelle solite impostazioni/ripristino account e applicazioni. Operazione che grazie a MiCloud, il servizio di Xiaomi che permette di salvare tutte le app e le impostazioni, diventa ancora più semplice e veloce. Il telefono in questione ha a bordo l’ultima Rom China Stable con MIUI8 e Android 7.1.1
Nel caso di specie, l’ultimo backup era stato fatto sul mio precedente Mi Max e quindi credevo filasse tutto liscio. Non avevo considerato che la versione di Android è passata dalla 6 alla 7. Dopo il trasferimento dei dati, quindi, ho constatato con rammarico che le applicazioni Google (in primis il Play Store) erano inutilizzabile. Al tentativo di creare un account la schermata google recita un messaggio in loop “Checking info…” Ho provato allora a disinstallare e reinstallare tutte le applicazioni google, sia tramite APK, sia tramite lo store cinese. Dopo ore ed ore di tentativi mi sono imbattuto in un ottimo post sul forum ufficiale MIUI che ha risolto il problema e mi ha permesso di installare e soprattutto far funzionare, tutte le app ed i servizi Google.
Non mi resta quindi che entrare nel merito della guida.
Step1 – Eseguire il download di questo archivio di Backup ed estrarlo all’interno nella cartella
/Internal Shared Storage/MIUI/backup/
all’interno di questa cartella, quindi, dovrà esserci una ulteriore cartella con “AllBackup”. Rispettare questo albero delle directory in questa fase è molto importante per permettere al sistema di ripristinare correttamente il backup.
Step2 – Eseguire il restore entrando nel menu e seguendo i seguenti tap:
Settings > Additional Settings > Backup and Reset > Local Backups > Mar24, 8:05PM (161MB, 12 app data files) > Restore
Step3 – Abilitare i permessi. Entrare nell’applicazione “Security” e cliccare su “Permissions“. Abilitare l’autostart e tutti i permessi per le applicazioni appena installate. Al termine, riavviare il dispositivo.
Step 4 – Lanciare Google Play Store. Tutto dovrebbe avviarsi senza problemi. (Qualcuno ha segnalato un crash al primo avvio che è possibile bypassare semplicemente cliccando su “continua”). Aggiungete ora il vostro account!
Spero che questa guida possa esservi stata utile per i vostri dispositivi Xiaomi con Rom China Stable.
Vediamo oggi come si comporta il Huawei P8 che ho avuto la possibilità di testare per un mese, grazie ad un contest organizzato da Huawei. Cercherò di riassumere la mia esperienza d’uso attribuendo dei voti alle relative categorie.
Il 22 febbraio 2014 dalle ore 10 alle ore 18 si terrà l’International Open Data Day presso il padiglione dei Cineporti di Puglia – c/o Fiera del Levante. Come per il 2013 Bari ospiterà l’edizione locale di questa giornata in cui, a livello internazionale, le comunità di persone che si occupano di Open Data si radunano a livello locale per presentare i propri progetti, parlare delle iniziative già svolte, programmare quelle future. Obiettivo non secondario è quello di proporre la cultura dei dati aperti ad un nuovo pubblico.
Tuxfeed.it è stato per anni un punto di riferimento per tutti gli appassionati del sistema operativo Open Source più famoso del mondo: Linux.
Per anni Tuxfeed.it, progetto completamente gratuito, basato sugli sforzi di (pochi) utenti volontari, ha aggregato diverse centinaia di fonti, sempre aggiornate, per rendere aggiornati a più di 5.000 di visitatori ogni giorno.
Vorrei segnalare una iniziativa lodevole riguardo il mondo Android: il portale AndroidPIT.
AndroidPIT può divenire in breve tempo un punto di riferimento per quanto riguarda il mondo Android, in quanto permette agli utenti di accedere agevolmente a news sempre aggiornate.
La specialità di questo portale sono le applicazioni: cuore pulsante di ogni dispositivo mobile. Di seguito una breve recensione.
Ieri Massimo Marchiori, ricercatore padovano autore diHyperSearch, uno degli algoritmi utilizzati da Google, ha lanciato la sua sfida al mondo dei motori di ricerca con l’obiettivo di apportare importanti innovazioni. Il nome del progetto è Volunia.
YamiPod is a freeware application to efficiently manage your iPod on Linux. It can be run directly from your iPod and needs no installation. It also has extra features such as rss news and podcast support, remove duplicates, easy notes editor (with multipage support), songs synchronization, playlists export, a built in music player and much more. It has been translated in 12 languages.
Nel mondo dei social network e del lifestream totale su internet, non potevano mancare dei metodi alternativi di recruitment da parte delle aziende con alto tasso di informatizzazione e propense a politiche di buzz marketing. Oggi voglio sottoporre all’attenzione dei miei lettori più giovani, il contest della BNP che riguarda un Recruiting game a cui possono partecipare Laureati e Laureandi con età inferiore ai 26 anni.